Impianto dell’oliveto

La pianta di olivo, che predilige i climi temperato-caldi, si caratterizza per l’elevata esigenza di illuminazione. Questo fattore è da tenere in considerazione al momento della scelta delle forme di coltivazione che si intendono portare avanti.

Nell’impianto di un oliveto, serve dare molta importanza anche alla specie che si intende allevare, e al clima, fattore che condiziona la resistenza delle piante alle diverse patologie: la difesa dalle patologie che potrebbero colpire l’oliveto rappresenta una scelta molto importante sia per l’ecologia della coltura, sia per una scelta economica.

Nella messa a dimora di un oliveto un ruolo importantissimo viene assunto dal tipo di terreno infatti un terreno senza aria sarebbe estremamente nocivo. Inoltre il terreno dev’essere ben livellato e spianato; se il terreno fosse in pendenza allora ci sarebbe bisogno di una sistemazione a terrazzamenti.
E’ necessario assicurare alle nuove piantine assenza di ristagni d’acqua, molto nocivi alle radici.
Per quanto riguarda il sottosuolo, se ci fosse roccia viva, converrebbe adoperare esplosivi per fessurare la roccia stessa e poter permettere un più facile accesso alle radici negli strati profondi; è necessario anche togliere le radici vecchie così da evitare il marciume radicale delle nuove piante.

La concimazione per un nuovo impianto, spesso viene trascurata; è necessario invece spargere correttivi e letame in superficie prima dell’impianto. Per l’olivo infatti è indispensabile la somministrazione di nutrienti che rappresentano una fonte di elementi necessari alla pianta per crescere e produrre frutti.

Nei nuovi impianti è diffusa la coltivazione a file. Le distanze tra le piante dipendono dalle varietà, dal sistema di allevamento, dalla zona e da molti altri fattori. Occorre infatti che le chiome degli olivi, quando hanno raggiunto il massimo sviluppo, non si tocchino.
In novembre-dicembre, si aprono delle buchette di 40 cm e si immettono le piccole piantine già munite di radici; buona norma sarebbe quella di immergere precedentemente le radici in un miscuglio di terra e letame.
Per la potatura, si ricorda che essa è una pratica indispensabile di cui un buon olivicoltore non può fare a meno. Al primo anno di impianto si recidono, lungo il fusto, gemme e rametti laterali e si diradano i nuovi germogli che hanno origine dalle branche principali. Al secondo anno si applica la potatura di formazione con la quale si conforma la chioma su una figura geometrica.

Il periodo estivo è sempre stato cruciale per le olive, in quanto in questo periodo gli attacchi parassitari, funghi ecc, si moltiplicano: da tenere sotto controllo la mosca delle olive , le larve di altri parassiti, ma sopratutto per alcune specie la lebbra delle olive, la cercospora, l’occhio di pavone.

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