L’olivo è una pianta particolarmente resistente, capace di vivere in condizioni di terreno sfavorevoli, il che ne ha fatto uno degli alberi più diffusi nell’area mediterranea e nel Salento, anche in territori in cui difficilmente altri tipi di colture sarebbero stati impossibili.
Una pianta da amare e da curare con passione
E’ particolarmente sensibile al freddo, il che ne ha impedito la coltivazione nelle aree meno soleggiate ed al nord, dove la produzione dei frutti sarebbe stata scarsa in quantità ed in qualità.
Tuttavia anche l’ulivo ha le sue malattie, procurate da una serie di elementi, tra cui insetti e funghi che ne compromettono la crescita e lo sviluppo in alcuni casi, mentre in altri ad essere danneggiato è il frutto, con la conseguente scarsa o pessima qualità dell’olio che se ne ricava.
Tra gli insetti il più conosciuto e dannoso è certamente la tignola dell’ulivo, una piccola farfalla che si sviluppa in tre generazioni sulla pianta, erodendo prima i boccioli primaverili, poi insediandosi nel frutto in formazione, ed in seguito nell’apparato fogliare, prendendo di mira soprattutto le foglie giovani ed i germogli fogliari. Se la prima e la terza generazione sono poco dannose per l’ulivo e praticamente non sono combattute, l’insediamento della larva nel frutto invece causa i maggiori danni e viene perciò affrontato con l’uso di insetticidi. Le larve infatti provocano la caduta dei frutti precoce, sia al momento della penetrazione che quando la larva adulta fuoriesce dal frutto. Per riconoscerla, nelle olive cadute al suolo, si nota un foro all’altezza del picciolo, là dove la larva della tignola è fuoriuscita.
Un altro insetto che provoca gravi danni è la mosca dell’ulivo, che punge il frutto deponendo al suo interno un uovo da cui si svilupperà la larva che si nutre della polpa dell’oliva. Particolarmente sensibili sono i suoi attacchi alla pianta nei mesi successivi all’estate, settembre ed ottobre, in cui l’attività di deposizione della mosca si fa intensa.
L’oliva punta dalla mosca presenta una caratteristica macchia triangolare più scura sulla superficie del frutto, se è in prossimità della maturazione l’infestazione si riconosce dalla presenza di un foro da cui la larva fuoriesce e dalle gallerie che scava all’interno del frutto, dalla prematura marcescenza dell’oliva al suo appassimento vicino al picciolo. Le olive infettate dalla mosca vanno assolutamente scartate se si vuole che l’olio prodotto risulti buono, altrimenti è pessimo, per il grado di acidità elevato, l’aspetto rancido ed il sentore di muffa. La mosca dell’olivo si combatte con l’uso di insetticidi.
Il tarlo dell’ulivo è un altro insetto che danneggia fortemente i rami, scavandone all’interno gallerie in cui le larve si nutrono del legno e della linfa. Ciò può danneggiare pesantemente la pianta, indebolendone la struttura e pregiudicando la qualità e quantità del raccolto. Una buona manutenzione della pianta, potature ben fatte e regolari, il terreno mantenuto ben sgombro e pulito evitano che il tarlo si sviluppi facilmente.
La cocciniglia è un piccolo insetto dannoso perchè succhia la linfa delle piante e produce una sostanza dolciastra, la melata, sulla quale si sviluppa la fumaggine, un fungo in grado di ricoprire foglie e rami pregiudicando la crescita della pianta.
Oltre agli insetti anche diversi funghi attaccano la pianta dell’ulivo, il più grave è l’occhio di pavone o ciclonio, che attacca il sistema fogliare ed in generale le parti verdi della pianta. Ha un aspetto caratteristico quando si presenta sul fogliame, fatto da una macchia bruna circolare che ricorda il disegno presente sulle penne del pavone, da cui ha derivato il nome. La sua pericolosità consiste nel fato che le foglie attaccate deperiscono e muoiono e l’albero in questo modo si defoglia.
La carie o lupa è un infezione provocata da un fungo che si inserisce là dove la pianta è stata tagliata, provocando un deperimento del legno e la sua frantumazione, provocando delle cavità da cui deriva appunto il nome. Per evitarla è buona norma disinfettare i tagli delle potature con gli appositi mastici.
La tubercolosi dell’ulivo è una forma tumorale che cresce sui ramiprovocata da un batterio che si insinua nei rami là dove sono stati feriti, per esempio dalla grandine oppure dalla bacchiatura, la battitura dei rami per farne cadere i frutti.
Per la lotta alle varie infezioni si è adottato, in questi ultimi anni una importante variazione dell’intervento: una volta era “a calendario” ovvero si interveniva nel periodo determinato indipendentemente che la pianta fosse colpita o meno, oggi si preferisce la “lotta guidata e integrata”, per la quali si agisce solo al di sopra di una certa percentuale di danno cercando il più possibile di evitare l’uso di antiparassitari e concimi, e la “lotta biologica”, attuata con l’uso di insetti e batteri nemici naturali di quelli infestanti e dei loro prodotti, ormoni e tossine oppure con l’uso di trappole.