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10 consigli per preferire l’olio di oliva extravergine pugliese

Ecco una serie di consigli per tentare di convincervi delle qualità e della bontà dell’olio pugliese:

1 E’ genuino: la Puglia è il maggior produttore di olio per via dell’enorme estensione dei suoi uliveti, che sono diventati nel corso dei secoli parte integrante e preziosa del territorio. Da qualche anno l’olio pugliese ha conquistato la Denominazione di Origine Protetta DOP che ne certifica la genuinità e la provenienza sicura.

2 E’ buono: si sposa con le vostre pietanze, con le vostre minestre, a condire le vostre insalate dando alla vostra cucina quel tocco in più che rende anche i piatti più semplici un festa per il palato.

3 E’ profumato: una volta stappata la bottiglia provate ad accostare il naso, vi si libereranno aromi e fragranze che sanno di foglie e di erba, di frutta e di mare, ancora prima di assaggiarlo ne sarete ammaliati.

4 E’ sano: l’olio di oliva è parte integrante ed insostituibile della cosiddetta “dieta mediterranea” universalmente riconosciuta come tra le più nutrienti e sane per la salute a livello mondiale.

5 E’ vario: tra le produzioni potete scegliere quello che più si confà ai vostri gusti, giallo chiaro e dal leggero aroma fruttato, oppure verde intenso e dal gusto potente e persistente, leggermente amaro e piccante. Ne potete anche tenere più qualità, a seconda dei piatti su cui lo volete servire.

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olio di oliva e mare, i piaceri della Puglia

6 E’ poco acido: l’olio extravergine pugliese non supera l’1% di acidità, il che ne fa un ottimo prodotto per la salute e che si può conservare per lunghi periodi. La bassa acidità infatti impedisce e ritarda l’ossidazione dell’olio.

7 E’ selezionato: la raccolta delle olive che avviene oggi come secoli fa rigorosamente a mano fa si che il contadino possa scegliere i frutti, scartando quelli danneggiati o malati. In tal modo la qualità dell’olio che esce dal frantoio è eccelsa, senza il pericolo di sapori di muffa od un eccessiva e dannosa acidità.

8 Va bene per friggere: contrariamente al pensiero comune l’olio di oliva è l’ideale anche per la frittura perchè anche alle alte temperature la struttura molecolare dell’olio non subisce trasformazioni e variazioni che rendono gli altri oli alla lunga più nocivi e pesanti.

9 E’ fresco: la distribuzione capillare dei frantoi sul territorio pugliese permette una rapida lavorazione dei frutti raccolti, nell’arco temporale di massimo due giornate, ciò garantisce che l’olio sia di ottima qualità, perchè le olive vengono lavorate prima che intervengano i primi segni di deperimento organico.

10 Ha un ottimo rapporto qualità prezzo: naturalmente questo è vero se riuscite a bypassare la grande distribuzione che ne fa lievitare a dismisura il prezzo. Se ne avete la possibilità concedetevi un viaggio in Puglia alla ricerca dei piccoli e medi produttori, potrete assaggiarne diverse qualità e diventare un affezionato cliente. Praticamente tutti i produttori hanno un servizio efficace di distribuzione dell’olio che copre tutta l’Italia ed anche l’estero. L’olio pugliese a domicilio è un piacere da non mancare.

L’olio di oliva ad Andria

La produzione di olio in Puglia è sicuramente la più grande in Italia, sia per quanto riguarda la qualità che la bontà.

D’altronde l’olivo e la sua coltivazione discendono da almeno 2000 anni si storia, il che significa che generazioni e generazioni di agricoltori e contadini hanno dato il meglio di se nella coltivazione di questa pianta così pregiata, e duemila anni di tradizione non sono certo pochi per affinare tecniche e conoscenza. E’ in questo senso anche molto importante notare come la raccolta avvenga oggi come duemila anni fa, a mano, garantendo una qualità tale da superare di grqn lunga tutte le innovazioni tecniche che nel corso dei secoli l’uomo ha tentato di sperimentare. Dunque fatica, attenzioni e cura come solo la mano dell’uomo sa dare.

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l’ulivo ed il suo tronco contorto

L’olio di oliva pugliese ha delle qualità tali, dal punto di vista organolettico e nutritivo da farne uno tra gli oli più ricercati e desiderati non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.

Andria rappresenta nella regione Puglia uno dei centri dove la coltivazione dell’ulivo raggiunge dei livelli di produzione e di qualità eccelsi. Situata ai margini della Murgia, la regione carsica che distingue il territorio a nord della Puglia, a 10 chilometri circa dal mare, Andria si è dedicata per secoli alla coltivazione dell’ulivo ed alla produzione di olio, ne fanno fede le cifre, 20.000 ettari di uliveto per circa 3 milioni di piante, che producono circa 800 mila quintali di olive all’anno ed in cui sono impiegate al lavoro più di 5000 persone. Per rendere chiaro cosa significano queste cifre basti pensare che nei circa 40 frantoi di Andria e dintorni si riesce a produrre la stessa quantità di olio di quello che viene prodotto nello stesso arco di tempo nell’intera regione Toscana.

Un record sia di produzione ma soprattutto di bontà. Non solo il prodotto in se è prezioso ma anche l’area in cui viene coltivato, l’Alta Murgia, un suggestivo panorama fatto di distese di uliveti e vigneti che si distendono a perdita d’occhio, solcati dalle antiche vie di comunicazione dei pastori, i tratturi e da stretti sentieri costeggiati dalla profumatissima presenza di una bella varietà di piante selvatiche. Una bella gita da non perdere, se siete in vacanza in Puglia.

Vacanza in Salento e profumo dell’olio extravergine di Puglia

Concedersi una vacanza in Puglia, e più precisamente una vacanza nel Salento è una di quelle occasioni imperdibili per chi cerca momenti di calma e relax, di piacere e di dolce far niente, di cura di se e di immersione nella bellissima natura.

Il Salento, e le sue terre offrono al visitatore ed al turista, condensati in un territorio di vaste ma non enormi dimensioni tutto quello che può desiderare. Mari puliti e pescosi, che si affacciano sulle alte scogliere come a Santa Maria di Leuca e ad Otranto, o le cui onde si adagiano languide ed invitanti sulla sabbia finissima di spiagge immense la cui fine si perde all’orizzonte, come nelle zona di Gallipoli.

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L’olivo, caratteristica pianta dele paesaggio salentino

Piccole e grandi cittadine che offrono a chi le visita suggestive emozioni per la loro bellezza, paesi medievali nei quali avventurarsi tra le caratteristiche vie e vicoli stretti della tipica urbanistica medievale, oppure la magnificenza del barocco leccese, un’esplosione di movimento, decorazioni, arte pittorica e scenografica. E poi ancora, castelli merlati e torri, innumeri torri una volta erette a guardia del mare e che oggi, secolari sentinelle, si occupano solo più di sorvegliare i bagnanti in festa per tanta bellezza. E poi la cucina, tra un bagno e l’altro, per rifocillarsi da una visita ad un splendida chiesa o ad un castello, perchè non concedersi un magnifico pranzo o una lauta cena? Una nutrita varietà di cibi di una cucina semplice per ingredienti ma che ha saputo diventare un esempio di raffinatezza per i gusti ed i profumi che emanano dai bellissimi piatti di orecchiette con le cime di rapa, dai pesci arrostiti appena usciti dal mare, dal buon pane di grano duro velato da poche gocce del meraviglioso olio salentino.

Ed è proprio l’olio del Salento a fare la parte del leone nella cucina delle Terre d’Otranto, un olio dall’intenso colore verde, fruttato, dalla profumata fragranza in cui si mescolano gli odori delle erbe spontanee e la brezza del mare, un olio leggero e nutriente, ricavato dalle varietà locali di olivo, la Cellina e la Ogliarola, le quali hanno fatto meritare all’olio salentino la Denominazione di Origine Protetta, l’importante marchio DOP per gli oli delle Terre del Salento.

Poche gocce od una generosa colata danno ai piatti della cucina salentina quella particolare bontà che li rende indimenticabili.

L’olio di oliva in Puglia

L’ulivo è una pianta le cui origini risalgono alla notte dei tempi, alcuni esemplari di foglie fossili rinvenuti risalgono addirittura a 6000 anni fa, quando tracce del suo uso sono certificate in Palestina e Siria.

Da sempre una delle risorse dell’agricoltura mediterranea l’olivo, ed il suo prodotto principale, l’olio è stato al centro di intensi commerci e scambi tra i popoli, nonchè, in alcune regioni, una delle principali, e talvolta l’unica, tra le risorse economiche.

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L’olivo, bello e generoso…

La pianta dell’olivo ha saputo ben adattarsi al territorio dell’area mediterranea, e, nel corso di almeno tre millenni ha profondamente inciso sul paesaggio e sulla natura dei luoghi dove mano a mano iniziava la sua coltivazione.

Introdotto intorno al 1000 Avanti Cristo in Italia dai greci, gli etruschi sono stati i primi a dedicarsi alla sua coltivazione ed alla produzione dell’olio. Pian piano tale coltura si è diffusa su tutto il territorio italiano, dalla Liguria alla Toscana, giù fino alla Puglia, la Calabria, la Sicilia.

Sul territorio carsico che caratterizza la Puglia l’ulivo ha trovato una delle sue collocazioni ideali. Terra aspra e dura, difficile da coltivare, ma in cui le radici di questa tenace pianta sanno inserirsi con forza, terra raggiunta dalle brezze del mare poco lontano, che trasporta con se il profumo ed il salmastro delle acque limpide dell’Adriatico meridionale e dello Ionio. Una miscela di terra, sole e mare che, insieme alla millenaria sapienza di antichi e moderni agricoltori e contadini permettono al frutto dell’ulivo di diventare, una volta lavorato uno dei più squisiti prodotti che la terra di Puglia sa offrire.

L’olio pugliese già famoso e conosciuto nell’antichità, per il cui controllo dei traffici e delle coltivazioni si sono addirittura combattute aspre e sanguinose guerre è uno dei più prelibati prodotti della regione, e la sua fama ha di gran lunga valicato la stretta area della regione ed oggi è esportato praticamente in tutto il mondo. Grande aziende produttrici e piccole realtà locali di produzione fanno a gara nella ricerca e nella produzione, utilizzando moderne tecniche di spremitura oppure ripristinando antichissime usanze, con il risultato che la qualità dell’olio pugliese continua a migliorare e ad estasiare i palati dei buongustai di tutto il mondo.

L’olio di oliva è alla base della famosa “dieta mediterranea”, che è universalmente riconosciuta come una delle diete più sane e nutrienti che si conoscano.

L’olio toscano

Conosciuta ed apprezzata pianta l’ulivo è stato coltivato ed amato dall’uomo già 6000 anni fa. A quel lontano tempo infatti risalgono le prime notizie dell’utilizzo dell’ulivo in Asia Minore.

Introdotta in tutta l’area mediterranea la coltivazione di tale pianta è stata per secoli al centro delle attività dei contadini, che già avevano imparato ad estrarne il prezioso olio. Dapprincipio l’olio di oliva aveva essenzialmente un utilizzo legato alla cura del corpo, come prezioso unguento usato per ammorbidire e levigare la pelle e per lisciare e curare i capelli. Solo in seguito verrà utilizzato anche nell’alimentazione.

In Italia l’ulivo giunge grazie ai greci, e da subito la pianta trova modo di svilupparsi in territorio italiano, adattandosi sia agli aridi promontori carsici della Puglia che alle aspre montagne calabresi, così come trova una sua collocazione nel delicato susseguirsi di dolci colline che caratterizzano il territorio toscano. Saranno gli etruschi ad incentivarne la produzione, ed in seguito i romani ad esportarlo praticamente in tutti i luoghi in cui si insediavano contribuendo in tal modo a diffonderne la coltivazione e l’uso.

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Le piccole e verdissime foglie dell’olivo

Durante l’epoca delle invasioni barbariche la coltivazione dell’olivo viene abbandonata in parte a favore della quercia, più adatta per la produzione di mangime per i maiali, che si riuscivano ad allevare anche nel chiuso delle mura in cui si asserragliava la popolazione, e la coltivazione dell’ulivo sarà perpetrata solo nei conventi, dove i monaci usavano l’olio non solo per il cibo ma anche per i rituali religiosi. Appena le popolazioni ritrovano un po’ di stabilità sociale e politica, al termine delle scorrerie dei barbari, ecco che la coltivazione dell’ulivo e la produzione di olio riprende vigore e si diffonde nuovamente.

La Toscana è una delle regioni italiane in cui si produce olio di ottima qualità, sebbene non nelle quantità che vengono prodotte in Puglia o in Calabria. L’olio toscano è amato ed apprezzato per le sue doti di leggerezza, ha un colore che varia dal verde intenso al giallo oro e tende a schiarirsi con il passare del tempo, ed il gusto è marcatamente fruttato, rilasciando profumi di carciofo e mandorla, in alcune zone, come a Grosseto e nella Lunigiana è caratterizzato da una forte sensazione di dolce ed è poco piccante, mentre nell’area di Arezzo il suo gusto si fa più marcato e piccante e presenta un retrogusto leggermente amaro, caratteristica questa che si attenua con il tempo. Senesi e fiorentini da secoli hanno investito nella produzione dell’olio nella zona del Chianti. Tale olio, al pari del vino che si produce nella stessa area è di ottima qualità, leggermente piccante e presenta anch’esso una sfumatura amara nel retrogusto.

Che l’ulivo in Toscana sia una pianta ampiamente coltivata e che abbia influito sul paesaggio toscano è d’altronde evidente dalla sua presenza come elemento decorativo nell’arte pittorica sia gotica che rinascimentale, sia nel suo aspetto ornamentale che nelle rappresentazioni di vita contadina.

L’olio del Salento

L’olio del Salento deve la sua fortuna, la sua prelibatezza e la sua bontà alla particolare miscela di elementi che caratterizzano il territorio salentino.

Posta tra i due mari dell’Adriatico ad est e dello Ionio ad ovest il Salento è caratterizzato da un territorio particolarmente aspro, secco, in cui la roccia carsica apre improvvisi squarci nel terreno, con altipiani in cui campi coltivati, vigneti ed uliveti affiorano tra le rocce, frutto del secolare e paziente lavoro di generazioni di contadini.

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Un colore splendido, un gusto prelibato

La presenza del mare poco lontano che la pianta dell’ulivo ama ne favorisce la crescita e ne arricchisce ulteriormente il gusto.

Gli olivi coltivati in Salento sono per la maggior parte della specie Cellina di Nardò ed Ogliarola, la prima caratterizzata da piante rustiche e di crescita lenta, e dai frutti dai quali solo a completa maturazione si può estrarre l’olio. La Cellina è una varietà di pianta d’olivo di alta resa, e di media produttività, caratterizzata dai frutti dalla forma ellittica e leggermente irregolare nella sua simmetria.

L’Ogliarola, la seconda varietà da cui si estrae l’olio nel Salento, è invece di crescita rapida e della stessa robustezza della Cellina, produce abbondanti frutti dalla forma perfettamente ellittica e simmetrica che producono un olio universalmente riconosciuto per la sua bontà, e la resa in percentuale è molto elevata.

L’olio del Salento ha conquistato la Denominazione di Origine Protetta per l’alta qualità del prodotto, con il nome di Olio delle Terre d’Otranto. Le olive vengono ancora oggi raccolte a mano, evitando alla pianta i traumi e gli scossoni della raccolta che si effettua tramite percussione dei rami, ed immediatamente macinato e lavorato negli impianti di produzione, moderne aziende industriali o antichi frantoi dalla tecnica tradizionale, per ottenere il miglior olio possibile, uno degli alimenti base della nostra cucina e della sana e nutriente dieta mediterranea.

L’olio salentino è rigorosamente extravergine, e la sua percentuale di acidità non supera mai l’1 %, il che lo rende un alimento ideale per accompagnare le nostre pietanze, le nostre minestre e le nostre insalate. Vista la sua forza ed il suo gusto ne bastano appena qualche goccia, un filo d’olio aggiunto crudo poco prima di servire in tavola per dare ai nostri piatti quel tocco in più.

L’olio di oliva a Lecce

Lecce, la magnifica capitale del barocco, famosa per le piazze scenografiche sulle quali si affacciano, come fondali di un teatro le bellissime facciate di palazzi e chiese seicentesche è anche una delle capitali della produzione di olio pugliese.

Situata nel cuore delle Terre d’Otranto, l’antica circoscrizione del Regno di Napoli, che comprendeva le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto, è poi diventata, dopo l’unità d’Italia, Provincia di Lecce.

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Olive, olio e mare, la bellezza della Puglia

E la Denominazione di Origine Protetta è stata data all’olio Terre d’Otranto, l’olio leccese e delle zone circostanti, un etichetta meritata per la qualità e la bontà di questo olio, ricavato dalla coltivazione dell’olivo in vaste aree del territorio, un’attività che vanta secoli di storia, da quando greci e romani, i promi colonizzatori dell’area ne hanno introdotto l’uso e la produzione nell’aspro terreno carsico che contraddistingue le terre del Salento.

Un olio di media fluidità, generalmente tendente più al verde che al giallo, dal sapore decisamente fruttato, in cui non stonano, ma anzi ne esaltano la bontà, un certo sentore amaro e talvolta un leggero pizzicore piccante.

La raccolta delle olive, nel leccese avviene dall’ottobre inoltrato e non si prolunga oltre la fine di gennaio. Le sue eccelse qualità sono anche il risultato dell’amore con cui vengono raccolti i frutti, rigorosamente a mano o con semplici strumenti atti a pettinare i rami per farne cadere i frutti. Sarebbe impossibile e dannoso d’altronde utilizzare altre tecniche come la bacchiatura che consiste nel percuotere i rami con lunghe pertiche per farne cadere i frutti sulle reti poste alla base dell’albero. Gli alberi d’olivo leccesi e delle Terre d’Otranto sono alberi secolari, che hanno saputo sopportare il passaggio del tempo, le variazioni climatiche, siccità e caldo torrido, resistendo a tutte le intemperie per donare all’uomo il loro prezioso prodotto. Resistenti e robusti, e proprio perciò da trattare con il dovuto rispetto e riguardo, come appunto è garantito dalle delicate tecniche di raccolta manuale. L’olio leccese non supera l’1% di acidità, ed i frutti sono lavorati freschissimi, grazie all’abbondanza di aziende e frantoi che si occupano di trasformare le olive nel magnifico olio, sia con le moderne tecniche di lavorazione, gli impianti a ciclo continuo, sia con le più antiche e tradizionali tecniche della macina di pietra e del torchio.

Se siete in vacanza nel Salento non mancate di visitare il frantoio di qualche piccolo produttore locale, ne saranno premiati i vostri sensi ed il vostro palato, e potrete prenotare qualche litro d’olio da farvi spedire a casa, così da portare con voi un’indimenticabile ricordo di questa bellissima terra.