L’ulivo nel Mondo

L’olio di oliva è il condimento da preferire in assoluto sia crudo, che per cucinare (il suo elevato punto di fumo ne fa uno dei condimenti più adatti per le fritture). L’olio di oliva ha anche un altissimo valore energetico (899 Kcal per 100 grammi).

Secondo quanto riportato nelle Sacre Scritture, l’ulivo era già presente nel mondo agli albori dell’umanità, infatti nel Vecchio Testamento l’ulivo è spesso menzionato, basti pensare alla colomba di Noè che tornò col rametto d’ulivo nel becco.
La zona di origine dell’olivo sembra essere in Asia Minore, e poi, attraverso popoli quali Fenici, Cartaginesi, Greci, e Romani si è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo.
Secondo l’ipotesi di alcuni studiosi furono proprio i Romani ad introdurre l’ulivo in Francia, in Spagna, in Portogallo e in Inghilterra meridionale. In Italia l’olivo è stato diffuso da vari popoli mediterranei, inizialmente dai Fenici (in Sicilia) e dai Greci (nella Magna Grecia). Ma sono stati senza dubbio i Romani ad ampliare e potenziare la coltivazione.
Nel Nuovo Mondo, infine, gli ulivi sono stati introdotti nelle Antille subito dopo la scoperta del 1492 e fin dal 1560 si osservano uliveti in Messico, in Perù, in California, in Cile e in Argentina.

L'olivo, bello e generoso...

Oggi in Italia, ci sono circa seimila frantoi (ad eccezione della zona alpina e della panura Padana) soprattutto nel sud dove si produce quasi l’80% della produzione olivicola nazionale.
La Grecia destina circa il 60% della sua terra coltivata agli oliveti: è il principale produttore al mondo di olive nere.
La Spagna è il Paese con il maggior numero di piante di olivo (più di 300 milioni) con il 92% di oliveti dedicati alla produzione di olio (produzione annuale media tra 600.000 e 1.000.000 di tonnellate cubiche). Circa l’80% delle coltivazioni è concentrato in Andalusia ove la principale zona produttiva è Jaèn, e la più importante varietà di olivo è la Picual; la Catalogna produce maggiormente nella zona di Les Garrigues, dove la principale varietà è rappresentata dalla Arbequina.

Gli oli di oliva di tutto il mondo, ottenuti attraverso processi che non causano alterazioni dell’olio, vengono considerati come oli vergini e vengono classificati in: olio extra vergine d’oliva con acidità libera massima di 0,8g per 100g; olio vergine d’oliva con acidità libera massima di 2g per 100g; olio di oliva lampante con acidità libera massima superiore a 2g per 100g.

L’Unione Europea ha introdotto la Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.) a salvaguardare l’originalità e la territorialità della produzione di olio extravergine d’oliva.

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